Il Pensiero

Cosa caratterizza il pensiero di Luciano e perché è importante nel definire il ruolo del moderno volontariato?

Luciano assieme ad altre figure – da Mons. Nervo a M. Eletta Martini –ha promosso l’idea di un volontariato in grado di trasformare l’azione solidale in “progetto” di cambiamento, capace di porre le basi per una società realmente solidale senza sostituire alcuno ma responsabilizzando tutti.
Il pensiero di Luciano sul volontariato è incardinato su due assi portanti: la funzione culturale, per la diffusione della cultura della solidarietà fondativa della cittadinanza attiva di tutti e il suo ruolo politico.

La funzione culturale, rivela la sua attenzione al “progetto uomo”, promuovendo ed avvicinando il volontariato alla cittadinanza attiva, convinto come era che la sfida più complessa del volontariato fosse quella di «favorire la maturazione civica del cittadino attivo».

La promozione del ruolo politico del volontariato, manifesta la tensione di Luciano al “progetto società”, perché partecipe attivo della vita democratica. Un volontariato che interviene nel caritativo liberatorio perché non si limita ad operare ma al tempo stesso ricerca le cause e denuncia ciò che crea emarginazione. Una cultura della solidarietà che mentre mobilita la società civile, secondo una preoccupazione e dimensione politica, contestualmente la orienta a difendere le giuste conquiste dello stato sociale, impedendo la privatizzazione selvaggia o il permanere della concorrenza fra iniziative del pubblico e del privato sociale.

Luciano da attento lettore dei propri tempi e con notevole capacità di prefigurare futuri scenari ci ha lasciato numerosi scritti sui temi che oggi abitano l’agenda politica e culturale non solo italiana.

Per facilitare l’orientamento e l’accesso ai contenuti, in questa sezione vi proponiamo un percorso di lettura suddiviso per decenni. L’intento è quello di contestualizzare nel “lì e allora” il pensiero e l’attività di Luciano, così da rendere più comprensibile la “portata innovativa” di determinati approcci che, senza tale contestualizzazione, potrebbero essere oggi ovvi se non banali.Tutto questo senza togliere al lettore il piacere della scoperta.


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